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La sconfitta di Djoikovic agli US Open è stata la sua vittoria più bella

Aggiornamento: 28 ott 2021


Cambio di campo prima del game che avrebbe portato un grande Medvedev a servire per il match e a togliere a Djokovic la possibilità di confermare per l'ennessima volta la sua forza nel tennis moderno vincendo 4 i Grand Slam in un solo anno.

Ad un certo punto, mentre tutto lo stadio sta tifando per Djoikovic (evento che non capita spesso) succede qualcosa di davvero inaspettato:




Novak scoppia in lacrime…


Poi si alza e va a giocare l'ultimo game, in quanto Medvedev tiene il servizio e va a vincere il torneo strappandogli un pezzo di storia.

Quest'anno, infatti, dopo aver vinto i 3 precedenti Slam: #AustralianOpen, #RolandGarros, #Wimbledon (contro il nostro Matteo Berrettini), al serbo mancavano solo gli #USOPEN per entrare nella storia del tennis vincendo il Grande Slam, cosa riuscita solo a tale Rod Laver nel lontanto 69'.

Ma siamo sicuri che Novak ricorderà questa finale solo come una delle sue più tristi sconfitte?


Non credo proprio, stando a quello che ha affermato proprio lui nella conferenza stampa al termine del match.

"Ho provato qualcosa che non avevo mai provato nella mia vita…l'energia e il supporto che ho percepito dalla folla è stato qualcosa che ricorderò per sempre…"


Le parole e le lacrime del serbo non sono usuali nel suo comportamento, tutti infatti lo conosciamo come un atleta in grado di portare, al di là delle doti sportive, grande ironia in campo, ma di certo non la profondità emotiva mostrata nella finale a #NewYork.

Quanto accaduto infatti sembra essere una sorta di passo in avanti nel percorso di Novak, che non l'ha portato alla vittoria ma di certo l'ha portato a sentirsi profondamente umano, con tutte le sue fragilità e le sue emozioni, elemento non scontato per persone come lui, in grado di gestire a tal punto lo stato emotivo che il rischio a volte può essere quello di dimenticarsi come ci si emoziona, in campo e anche fuori dal campo, e questo non può far bene né all'atleta né alla persona.

Siamo pertanto contenti per quello che Djokovic ha vissuto in questo match, consapevoli che un atleta, oltre a lavorare su alcune capacità mentali come ad esempio il #focus, la capacità di #arousal, il #goalsetting debba lavorare anche sulla gestione delle sue #emozioni, non tanto nascondendole, quanto vivendole, accettandole ed essendone pienamente consapevole.


Proprio questo è il supporto che può dare uno #psicologodellosport con l'attività di #mentaltraining e #sportcoaching, ovvero lavorare su un set di abilità utili sia allo sviluppo della #performance sportiva dell'atleta, sia allo sviluppo del #benesserepsicologico della persona, che è molto più importante del risultato sportivo!

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